Aidoru's official blog

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Aidoru. Così in Giappone si pronuncia la parola inglese “idol”, idolo, ed è nella terra del Sol Levante il modo di chiamare le star che, giunte giovanissime all’apice del successo, sono poi dimenticate subito dopo. Nati nei primi anni Novanta a Cesena con il nome di Konfettura, gli Aidoru sono Dario Giovannini, Diego Sapignoli, Michele Bertoni e Mirko Abbondanza.

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04/03/10

Aidoru presenti sulla compilation di A Buzz Supreme, in download gratuito con Rockstar di Febbraio.

http://www.rockstar.it/CompilationBUZZ.asp

Questo mese Rockstar vi offre un piatto davvero ricco: una compilazione da scaricare gratis con artisti curati da A Buzz Supreme, ufficio stampa e promozione di nomi come Samuel Katarro, Beatrice Antolini, Julie’s Haircut e molti altri.

8. “Albert None”
Aidoru
DA “SONGS CANZONI”
Gli Aidoru arrivano da Cesena e sono in pista da ben quindici anni. La loro proposta musicale oscilla tra post-rock e sperimentazione, jazz e rock strumentale dai tratti languidi e poetici. Musica intensa, profonda e suggestiva, ricca di sfumature che tratteggia paesaggi sonori di rara efficacia. Come l’elegante “Albert None” che vi presentiamo.

Report live Aidoru su Fuori dal Mucchio

http://www.ilmucchio.it/fdm_content.php?sez=sulpalco&id_riv=74&id=59

AIDORU
Beba do Samba/Angelo Mai, Roma, 17/18 febbraio 2008



Sono passati per Roma il 17 e 18 febbraio gli Aidoru (si ricordi la rigorosa accentatura della prima vocale nella pronuncia del nome), proponendo due opere così lontane, ma allo stesso tempo così simili nella capacità di delineare, nell’ interpretazione emozionale e profonda compiuta dal gruppo, veri e propri paesaggi dell’anima. Arrivando dalla loro tournée promozionale del nuovo album “Songs – Landscapes” (Trovarobato/Audioglobe), partiti da Cesena, e in cammino per lo stivale, sono planati nei luoghi del Beba do Samba e dell’Angelo Mai. Hanno rotto il ghiaccio con la capitale proponendo il loro viaggio nel mondo di Stockhausen, che ha sorpreso il pubblico attento e selezionato che è intervenuto al Beba, situato nel quartiere di S. Lorenzo. Per interpretare il “Tierkreis” (Zodiaco) presenti sul palco Dario Giovannini (voce, chitarra), Diego Sapignoli (batteria, percussioni, campionamenti, glockenspiel, melodica, chitarra), Michele Bertoni (chitarra, basso, batteria). Dovendo fare a meno di una costola importante del gruppo per le due date: Mirko Abbondanza, e il suo basso. Non volendo pensare che potesse essere un handicap, ma uno spunto per dar sfogo alla loro creatività, gli Aidoru in trio hanno inserito nella loro strumentazione il vibrafono, in modo da avere una maggiore varietà timbrica, che si è subito fatta notare sul palco fin dalle prime note di “Aquarius”: viene infatti spiegato che, come da indicazione del maestro Stockhausen, la presentazione di “Tierkreis” dovrà sempre rispettare il calendario zodiacale. Dunque, febbraio = acquario, e via a procedere, fino a concludere il cerchio che riporterà questo viaggio astrale di nuovo all’inizio. Assorti e ispirati, i tre rispettano, zodiaco dopo zodiaco, quanto affermato: “Abbiamo scelto di lavorare sulle melodie di ‘Tierkreis’ perché hanno un sapore celeste e sospeso, sono libere ed estasianti…”. Il piccolo palco è tagliato dalle luci che vanno a illuminare gesti attenti, che, proponendone una versione rock-punk lunare, con momenti di quiete e accelerazioni improvvise, assolvono a quanto promesso. In attesa che esca l’album a ottobre per la Trovarobato/Audioglobe, arriva il bis della travolgente “Libra” (Bilancia) e un pezzo dal nuovo album, “Interludio”, che ci spinge a forza in altre dimensioni. E verso il live del giorno dopo nei pressi delle Terme di Caracalla, altri spazi temporali dove ha trovato finalmente posto il nuovo Angelo Mai, sfrattato nottetempo dal Rione Monti. Un grande capannone multiuso artistico, accanto a una casetta per il bere e mangiare, accoglie il nostro trio, sul palco pronto a lasciarsi andare di fronte a un pubblico di nuovo conquistato dalle esplosioni emotive del gruppo che con generosità non si tira indietro nel regalarci questo viaggio nel loro mondo personale. Occhi chiusi, presi dall’ispirazione, con amorevole attenzione consegnano un’ora di concerto che a tratti viene rotto dall’applauso sentito del pubblico, che in un dialogo silenzioso col gruppo, sente quando anche quel battito di mani fa parte davvero di quanto sta avvenendo. Non risparmiandosi, dopo l’ingresso iniziale d’acuto di Giovannini, alla voce e chitarra, Sapignoli avvolgendo la sua batteria, Bertoni alla chitarra e al live electronics, tutti dedicandosi a effetti distorcenti essenziali, procedono tra i brani di repertorio, concentrandosi in particolare sui 17 di “Songs - Landscapes”. Il pubblico, entusiasta, alla fine ringrazia con decisione.


Giacomo d’Alelio

Recensione di "Songs canzoni - Landscapes paesaggi" su indie for bunnies

Recensione di "Songs canzoni - Landscapes paesaggi" su indie for bunnies http://www.indieforbunnies.com/2010/02/24/indieforbunnies-vs-sanremo-2010-part-2/

AIDORU
Songs Canzoni - Landscapes Paesaggi
[ Trovarobato - 2009 ]

Similar Artist: Mogwai, Nine Inch Nails
Ripescare dopo tanto tempo il nome Aidoru m’ha fatto ricordare quanta sorpresa avevo avuto nello scoprirli con “13 Piccoli Singoli Radiofonici”. Il quarto album del quartetto romagnolo è quanto di più consono si possa trovare in una rubrica ‘anti-sanremese’: musica svincolata da ogni preconcezione commercialbanalotta, libera, incroci riusciti a perfezione tra l’improvvisazione e la sperimentazione. Canzoni da paesaggio come dice il titolo, come un immaginario viaggio in un treno che porta chissà dove. Prendete “Ghosts” dei Nine Inch Nails, depuratelo della pesantezza e mediocrità che lo permeava ed otterrete queste 17 stupendi piccoli ‘paesaggi’ sonori. Musica che può emozionare, e non è poco.

(Emanuele “kingatnight” Chiti)

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